Si chiama Derthona & Truffle la prima edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi e da Terre Derthona – Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, con il patrocinio della Città di Tortona, dedicato a due eccellenze del territorio: il pregiato tartufo delle valli tortonesi e il vino bianco Derthona, ottenuto dalla varietà autoctona Timorasso.
Domenica 10 novembre, dalle ore 10 alle ore 18, la storica sede del Museo Orsi di Tortona ospiterà i tanti appassionati che desiderano non solo scoprire peculiarità e caratteristiche delle punte di diamante del patrimonio enogastronomico delle Terre Derthona ma anche il loro accostamento a tavola.
Tartufo e Derthona, infatti, danno origine a un matrimonio culinario di grande fascino, per certi versi l’abbinamento perfetto tra cibo e vino. Il Tartufo e il vino bianco, in questo caso quello ottenuto da uve Timorasso, formano infatti una combinazione deliziosa perché insieme esaltano reciprocamente il loro profilo organolettico distintivo creando un’esperienza culinaria equilibrata.
In occasione di Derthona & Truffle sarà allestito al Museo Orsi un percorso suddiviso per aree tematiche che tra degustazioni, approfondimenti e una mostra mercato dedicate alle migliori tipicità di quest’area del Piemonte, sempre di più al centro della promozione come destinazione turistica ricercata. Le valli tortonesi, infatti, sono un esempio del nuovo sviluppo turistico ed economico dei territori locali, e uno dei simboli più alti della ricchezza italiana fatta di eccellenze e microterritori.
Il programma
L’area espositiva del Museo Orsi sarà organizzata in un percorso che permetterà ai visitatori di scoprire, attraverso il racconto diretto di produttori, tartufai ed esperti di settore, le eccellenze straordinarie del territorio. Il programma prevede un grande banco di assaggio con 18 produttori che metteranno in degustazione le loro pregevoli interpretazioni di Derthona e alcune annate storiche degli altri vini della Denominazione.
Previste anche tre masterclass di approfondimento dedicate al Tartufo e all’esperienza di truffle hunting, che si svolgeranno al piano d’ingresso: si parte alle ore 11 con il primo momento dal titolo “Il mio socio a 4 zampe” condotta da Roberto Semino, si prosegue alle ore 14 con “Introduzione alla ricerca e cavatura del tartufo” con Davide Bergna e Dario Capogrosso, infine alle ore 16 con “Il tartufo, genio della sopravvivenza” con Guido Stecchi, presidente dell’Accademia 5T.
Lo spazio dedicato agli accostamenti cibo-vino sarà curato dagli chef dall’Associazione Ristoratori Tortona e Colli, che per tutta la giornata si cimenteranno nella preparazione di piatti della tradizione e piatti innovativi per esaltare il Tartufo proveniente dai Colli Tortonesi.
Nel corso dell’evento, inoltre sarà allestita una mostra mercato con la possibilità di acquisto del Tartufo delle Terre Derthona, questo piccolo fungo ipogeo raccolto dalla terra è diventato uno degli ingredienti più rinomati al mondo.
L’ingresso all’evento prevede un contributo di 5 euro + 5 € di cauzione del bicchiere (che verrà restituita alla riconsegna) mentre è previsto il pagamento presso i singoli stand per le degustazioni.
Il Tartufo delle Terre Derthona
La provincia di Alessandria, e in particolare l’area di Tortona, è da secoli un punto di riferimento per la raccolta del tartufo, con una vocazione storica che affonda le radici già in epoca medievale. Questi territori si distinguono per un ambiente naturale ricco di boschi di querce, pioppi e tigli, alberi che creano l’habitat ideale per lo sviluppo del tartufo, sia bianco d’Alba che nero. Il tartufo è da sempre una risorsa preziosa per l’economia locale ed una dei fiori all’occhiello dell’’identità gastronomica della regione, simbolo di prestigio e raffinatezza.
Già in epoca medievale, il tartufo veniva utilizzato nella cucina delle corti nobiliari, diventando protagonista di banchetti ricchi e sontuosi. Il suo valore era tale che era spesso impiegato come dono diplomatico o come elemento di distinzione sociale. Nel corso dei secoli, le tecniche di cerca e raccolta del tartufo si sono affinate, grazie alla sapienza tramandata di generazione in generazione dai trifolao locali, esperti nel riconoscere i migliori terreni per la crescita del pregiato fungo. Questo sapere ha reso i trifolao figure centrali nella conservazione e nella valorizzazione delle tartufaie del territorio.
Oggi, la provincia di Alessandria continua a essere un punto di riferimento per la produzione di tartufi di alta qualità, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla tutela delle tartufaie, vista anche l’influenza crescente dei cambiamenti climatici. Recentemente, in risposta alla crisi climatica, la Regione Piemonte ha deciso di posticipare la stagione di raccolta del tartufo bianco pregiato al 1° ottobre, due settimane più tardi rispetto alla tradizionale data del 21 settembre.
Questo posticipo è stato fortemente richiesto dai trifolao e dagli operatori del settore, poiché il tartufo ha bisogno di specifiche condizioni climatiche, in particolare umidità e temperature adeguate, per svilupparsi correttamente. Questo cambiamento riflette l’impatto del riscaldamento globale sulla produzione agricola e la necessità di adattarsi a nuove realtà.
La raccolta del tartufo non è solo un’attività economica, ma una tradizione che fa parte dell’identità culturale del territorio. Fiere e mercati locali, come la Fiera Nazionale del Tartufo, celebrano ogni anno questo prodotto di eccellenza, richiamando visitatori e intenditori da tutta Italia e dall’estero. Anche Tortona, pur non essendo famosa come Alba, contribuisce a valorizzare il tartufo all’interno della tradizione enogastronomica piemontese, attraverso la promozione di eventi e iniziative legate alla cultura del tartufo.
Nel complesso, la provincia di Alessandria rappresenta un importante tassello del patrimonio tartuficolo del Piemonte. Questo legame tra storia, territorio e tradizione continua a essere rafforzato dall’impegno delle comunità locali nel preservare e valorizzare le risorse naturali, adattandosi alle sfide del futuro e mantenendo il tartufo come uno degli ambasciatori più illustri della cucina e della cultura piemontese.