Da luglio 2024 a dicembre 2025, la mostra “Tesori d’Italia” a Villa Aurea della Valle dei Templi ad Agrigento – promossa dal Parco Archeologico e prodotta da Consorzio Progetto Museo – sarà un ambizioso viaggio intrapreso nella storia dell’arte italiana dalle origini alla contemporaneità: un racconto lungo 18 mesi e con tre rotazioni di opere, con oltre 60 capolavori della scultura e pittura italiana provenienti dai più importanti musei civici, regionali e nazionali e dalle più prestigiose collezioni private.
Grande protagonista sarà il genio creativo italiano, con il coinvolgimento di tutte le 20 regioni del Paese, con i loro autori più celebri ed i musei più rappresentativi: un modo senza precedenti per rappresentare l’irripetibile stratificazione e ricchezza del nostro patrimonio artistico attraverso tutta l’estensione della Penisola italiana, dal cuore dell’Europa al cuore del Mediterraneo.
La mostra
- La mostra è stata pensata per essere architrave narrativo di Agrigento Capitale della Cultura 2025: di fatto contribuirà decisamente al racconto del Sistema culturale italiano nella Capitale della Cultura più a sud di sempre.
Il progetto intende fortemente valorizzare l’idea che l’arte e la cultura siano fattori di coesione civile nazionale e che l’eccezionale varietà e molteplicità dei nostri siti culturali e dell’incredibile produzione artistica italiana sia elemento identitario irripetibile della nostra Nazione.
Su questo si fonda non solo la dimensione nazionale indiscutibile della mostra ma anche la capacità di caratterizzare un momento di senso internazionale che verrà raccontato nel mondo e che vorrà contribuire alla reputazione globale del sistema Italia.
A consolidare questo approccio sarà il fitto tessuto organizzativo della mostra che vedrà coinvolti come prestatori i più importanti musei italiani ed alcune straordinarie collezioni private, con una dinamica di coinvolgimento e valorizzazione del sistema pubblico, e di relazione con quello privato, assolutamente virtuosa.
La mostra sarà dunque un racconto di autori, fasi storiche, grandi e piccoli musei, storiche collezioni e sistemi territoriali.
Le opere che andranno in esposizione nella fase cruciale del 2025, anno di Agrigento Capitale della Cultura, saranno raccolte grazie alla collaborazione tra il Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, sulla base di un Protocollo d’Intesa siglato tra le parti.
I venti Presidenti di Regione andranno a comporre un Comitato d’Onore della Mostra e realizzeranno un tavolo istituzionale senza precedenti.
“I Tesori d’Italia”
- Nella prima delle tre fasi della mostra su “I Tesori d’Italia”, da luglio a novembre 2024, gli autori esposti saranno: Domenico Cagini, Pietro Cavaro, Nicolò dell’Arca, Marco Cardisco, MicheleTedesco, il Battistello, Antonio Finelli, Perugino, Carlo Maratti, Giacomo Balla, Saturnino Gatti, Giovan Battista Langetti, Bernardo Strozzi, Guido Cagnacci, Vitale da Bologna, Lippi-Botticelli, Bartolomeo Montagna, Luigi Bonazza, Pierpaolo Pasolini, Adolf Wildt, Giovanni Girolamo Savoldo, Sodoma e Italo Mus.
Un excursus storico temporale dal XV al XXI secolo, in cui i visitatori riconosceranno l’articolazione geografica, l’antichità e la complessità e varietà culturale della penisola e della Nazione italiana.
In ragione di questa formidabile varietà e complessità della vicenda artistica italiana, il messaggio culturale della mostra ha molte sfaccettature ma valorizza alcuni concetti essenziali.
E’ il cuore profondissimo del Mediterraneo lo scenario della mostra: la sfida emotiva ed intellettuale al visitatore sarà quella di relazionarsi all’esposizione partendo da un contesto cromatico ed archeologico di estrema suggestione in uno dei siti più importanti del mondo.
La tradizione filosofica, scientifica, architettonica della Grecia apparirà in quella dimensione “genitrice” della cultura italiana ed europea che le appartiene insieme al diritto romano ed al pensiero giudaico cristiano; restituendo un senso di appartenenza e di continuità della Storia che forse in pochi luoghi d’Europa si potrebbe comprendere così potentemente.
Nel disorientamento della contemporaneità, la bussola fondamentale diventa così rintracciabile nell’orizzonte lunghissimo del tempo, nelle radici che ci legano a chi ci ha preceduto e a chi ci seguirà.
L’arte e la cultura emergono come elementi di coesione civile autentica, di rafforzamento delle comunità e di connessione tra i lontani nel tempo e nei luoghi, in una dimensione che è sia sincronica che diacronica.
Ed è così che “I Tesori d’Italia”, al di là del racconto nazionale, diventano un contributo senza paragoni al patrimonio complessivo della cultura e della civiltà nel mondo: un’ elaborazione del gusto, del rapporto con il mistero della vita e della morte, con la fede, l’amore, il potere e la bellezza che descrive la capacità della cultura italiana di essere eccezionale in ogni contemporaneità di questo lungo viaggio nei secoli.