Pietra angolare della dieta mediterranea e alleato della salute: l’olio evo siciliano da sempre noto per le caratteristiche organolettiche e per essere prodotto agroalimentare d’eccellenza, viene riconosciuto e premiato.
È stato il concorso Morgantìnon a far rimettere in luce il notevole balzo in avanti delle produzioni olearie siciliane: ben 84 aziende agricole che hanno partecipato con 114 campioni alla 11^ edizione del premio organizzato dall’Ente di sviluppo agricolo della Regione Siciliana, attraverso la Sopat, Sezione operativa periferica di assistenza tecnica dell’Esa di Valguarnera e con la collaborazione del Libero consorzio comunale di Enna, il Comune di Aidone e il Servizio Ispettorato agricoltura di Catania.
I premiati “in tour” del Concorso Morgantìnon, la tappa etnea
La provincia di Catania fa incetta di medaglie, seguono Ragusa e Siracusa che convincono per qualità sia nel segmento biologico che nella conduzione tradizionale.
Dietro i premi le persone: aziende agricole a base familiare impegnate nel delicato passaggio generazionale con giovani sempre più desiderosi di riavvicinarsi alla terra e di scommettere tutto sull’oro liquido di Sicilia.
L’iniziativa non si conclude con la premiazione ma punta a valorizzare l’olio siciliano attraverso un tour nei migliori ristoranti dell’isola: una sinergia fondamentale quella con i cuochi che possono essere ambasciatori di un prodotto troppo spesso sacrificato a tavola.
Ecco i premiati “in tour” del 𝐂𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 “𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐭𝐢̀𝐧𝐨𝐧”:
- Morgatinon d’Oro: Primo Dop – Frantoio Cutrera, Chiaramonte Gulfi (RG)
- 1° Premio biologici: Miscazzè – Tenuta Cavasecca, Noto (SR)
- 1° Premio Dop Monte Etna: XV Meridiano – Etna Island, Nicolosi (CT)
- Medaglia d’Oro Igp: Foglie di Platino – Az. Agricola Signorelli, Ragalna (CT)
- Miglior Igp Sicilia: Saptà – Az. Agricola Ventura Vincenzo, Biancavilla (CT)
- 3° Premio Igp: Frantoio Consoli, Adrano (CT)
- Menzione speciale convenzionali: Sciabacco – Az. Agricola Tumino, Mazzarrone (CT)
- 2° Premio convenzionali: Il Salto – Tenuta Giannone – Modica (RG)
𝐋𝐨 𝐜𝐡𝐞𝐟 𝐒𝐞𝐛𝐲 𝐒𝐨𝐫𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨:”𝐋’𝐨𝐥𝐢𝐨 𝐄𝐯𝐨 𝐞̀ 𝐟𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐜𝐮𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐡𝐚 𝐮𝐧 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚𝐫𝐢𝐨”
Prosegue il “tour” degli oli extravergini d’oliva siciliani. Dopo Monreale l’iniziativa si è spostata nella Sicilia orientale, più precisamente a Zafferana Etnea nel ristorante Sabir dello chef Seby Sorbello.
Il “tour” nei ristoranti mira, da un lato a far conoscere la ricca varietà di oli siciliani e dall’altro a fare cultura alimentare. L’iniziativa, promossa dall’Ente sviluppo agricolo, è realizzata in collaborazione con l’Unione regionale cuochi siciliani.
Si tratta di un percorso sensoriale-gastronomico, formativo e informativo, con la presenza di giornalisti specializzati in enogastronomia, addetti ai lavori e produttori.
Il menù di Seby Sorbello per sublimare l’olio a tavola
Per la preparazione dei piatti, dolci inclusi a conferma dell’attitudine gastronomica polivalente dell’olio, sono stati otto gli oli utilizzati tra quelli prodotti nella Sicilia orientale, scelti sulla base della graduatoria 2023 e su indicazione dello chef Sorbello.
Ecco il menù che ha avuto come primo attore assoluto l’olio: non più complemento ma protagonista di una salubre e gustosa alimentazione:
- Pane cunzato con olio Meridiano D.O.P. Monte Etna
- Pagnotta con Olio Primo Cutrera D.O.P. Monti Iblei
- Crudo di pesce con Olio Consoli
- Gambero Rosso di Mazara con dadolata di ortaggi al timo e fonduta di Ragusano DOP al tartufo con Olio Salto Giannone
- Omaggio all’Etna con Olio foglie di Platino
- Pasta olio e finocchietto con Olio Miscazzè Cavasecca
- Dentice alle erbe con salsa champagne e patate alla salvia con Olio Sciabacco
- Assoluto di mandorla
Il coinvolgimento dei ristoratori, attraverso i percorsi sensoriali-gastronomici, è un modo per far conoscere gli oli della nostra terra e nel contempo educare i consumatori a compiere scelte alimentari più sane e consapevoli.
“Con i miei piatti – ha spiegato Sorbello – ho voluto raccontare il territorio etneo e siciliano: dalla scarpetta con olio e pane di Tumminia al classico pane cunzato con le erbe spontanee dell’Etna. Un percorso sensoriale-gastronomico il cui filo conduttore è stato l’olio extravergine siciliano: il crudo di pesce, la semplice pasta e finocchietto, il gambero rosso di Mazara con dadolata di ortaggi al timo e fonduta di Ragusano Dop al tartufo, il dentice alle erbe con salsa champagne e patate alla salvia e, infine, il dolce salato con la mandorla pizzuta di Avola. In tutti i piatti l’olio extravergine di oliva è stato il grande protagonista. Nella mia cucina – conclude Sorbello – ha sempre un ruolo primario. L’olio Evo per me è fonte di vita!”
A spiegare le procedure di valutazione degli oli sono stati i capi panel del gruppo di assaggiatori del servizio ispettorato agrario di Catania, Giuseppe Pennino ed Euplio Vitello, accompagnati dagli esperti assaggiatori Giuseppe Città e Angela Longo. Presenti anche alcuni produttori degli oli che hanno illustrato caratteristiche e qualità delle loro produzioni.
La prossima tappa sarà a Nicosia, in provincia di Enna, e chiuderà le iniziative collaterali del premio di quest’anno. Ad ospitare il percorso sensoriale-gastronomico sarà il ristorante Al Pilèr dello chef Hermes Picone