Il vigneto siciliano offre un’annata sorprendente per qualità.
La vendemmia 2022 riflette in pieno la diversità e la varietà della viticoltura siciliana: se da un lato si riscontra senza dubbio un andamento molto eterogeneo della quantità prodotta a seconda delle aree, dall’altro la maggiore piovosità del 20-30% rispetto agli anni precedenti e le provvidenziali piogge di agosto hanno consentito diffusamente l’ideale maturazione delle uve.
“La vendemmia 2022 si attesta con un 10% di produzione in meno rispetto al 2021; – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia – un dato che dunque fa registrare un andamento leggermente migliore rispetto alle previsioni.
Confermate dai vini della nuova annata invece le aspettative sull’alto livello qualitativo delle uve”.
Si concludono così i cento giorni della vendemmia siciliana.
Iniziata qualche giorno più tardi rispetto al 2021, ovvero a fine luglio sulla costa occidentale dell’isola con la raccolta delle varietà precoci, per completarsi a fine ottobre sui rilievi più alti.
A un autunno piovoso e un inverno con minori precipitazioni, è seguita una fredda primavera, con alcuni eventi piovosi e quindi un’estate con poche precipitazioni, fino appunto ad agosto.
Quest’annata si ricorderà in Sicilia per la naturale molteplicità di espressioni, riconducibili a delle caratteristiche pedoclimatiche differenti nei vari areali e da un mosaico di vigneti variegati e ai cambiamenti climatici che hanno presentato fenomeni localizzati estremi e poco prevedibili.
Il risultato eccellente ha dimostrato la grande resilienza della viticoltura siciliana.