Nasce sull’Etna un nuovo appuntamento: dall’incontro tra Nerello Mascalese e Nebbiolo prende vita NeNe, un focus dedicato.
Sicilia chiama Piemonte e la risposta è affascinante. Ad intervenire in Contrada Santo Spirito fra i filari di Palmento Costanzo sono state cinque cantine: Ceretto, Le Piane, Muraje, Proprietà Sperino, Travaglini.
L’iniziativa è da attribuire ai dialoghi appassionati e visionari tra Mimmo Costanzo e Valeria Agosta e Antonio Currò, Head Sommelier del ristorante 2 Stelle Michelin Duomo di Ragusa Ibla.
«NeNe è un confronto costruttivo tra i migliori, per crescere ancora. Volevamo raccontare le peculiarità di territori differenti del Nebbiolo e connetterli con l’Etna».
Antonio currò
Carema, Gattinara, Langhe, Lessona, Boca, evocano luoghi del vino straordinari. Areali conosciuti in tutto il mondo per l’eroicità e l’artigianalità della produzione, per l’eleganza.
Vini di quota, che hanno a che fare con altitudini e asperità. Esattamente come sul vulcano.
«Sentivamo la necessità di un’occasione in vigna per condividere tutta la ricerca e la passione dei nostri vini dell’Etna. Il Nebbiolo ci è sembrato un partner ideale anche per ragionare di produzioni familiari, di nicchia e di alto profilo»
valeria agosta, palmento costanzo
La prima edizione configura un format già definito e ben partecipato. La proposta è stata arricchita dall’abbinamento gastronomico a cura de I Pennisi, cimentati in piatti tipici piemontesi, e dalle granite delle chef glacier Giovanna Musumeci e Ida Di Biaggio.
La prossima edizione è già in cantiere e c’è da scommettere che il team Currò-Costanzo amplierà l’offerta piemontese. Potrebbe essere stimolante anche la comparazione con Etna, soprattutto da altri versanti, per continuare a guardare avanti: verso il futuro del vulcano.