Più di 60 cantine e poco meno di un centinaio di referenze rigorosamente in rosa per Drink Pink in Sicily, la manifestazione ideata da Gea Calì che promuove i rosé siciliani.
L’evento ha avuto come “madrina” la Master of Wine Elizabeth Gabay, autrice del libro “Rosé: Understanding the Pink Wine Revolution” (The Infinite Ideas Classic Wine Library, 2018).
Gabay, esperta internazionale della tipologia rosa, ha molto apprezzato la grande varietà delle espressioni siciliane. Una grande eterogeneità è emersa durante il concorso enologico abbinato alla quarta edizione di Drink Pink in Sicily.
Un panel composto da 11 tecnici del vino ha giudicato alla cieca 17 campioni selezionati dalla Presidente Gabay, proclamando a fine lavori il “Miglior Vino Rosa di Sicilia Ardeaseal Award edizione 2022 Drink Pink in Sicily”.
Vince “Palmento di Salina” 2021 (Caravaglio, Eolie)
A vincere è stato un vino isolano e non convenzionale: Palmento di Salina di Nino Caravaglio, vendemmia 2021.
Un vino che già dal colore traccia una propria rotta. Dentro il calice oltre al sole delle Eolie ci sono principalmente Nerello Mascalese, Corinto Nero e Calabrese.
La tonalità – inconsueta per un rosato – è data dalla vinificazione che è un gioco di stile, un terzo dell’uva macera per 24 ore e gli altri due terzi macerano per 48 ore.
Un’eccezione del panorama siciliano che però descrive bene un trend che occorre subito fotografare: il vecchio è il nuovo?
Ritornano quei vini contadini che mettono insieme un uvaggio ricco tanto quanto i varietali della vigna da cui arrivano, quei vini che fanno un contatto – leggero, ma pur sempre un contatto – con le bucce per estrarre sapori e profumi.
Vini con un’anima antica reinterpretati con personalità da chi non ha scordato il senso di fare vino, e di farlo in Sicilia.
Le due masterclass
Due le masterclass guidate che sono state il cappello introduttivo della serata al SAL di Catania.
La prima “The many faces of Sicilian Rosé” è stata introdotta dalla giornalista americana Jennifer V. Cole e condotta da Elizabeth Gabay insieme al wine educator Benjamin Spencer.
12 referenze da tutta la Sicilia che hanno scardinato numerosi luoghi comuni. In primis il cliché del rosato come vino prevedibile, ordinario.
Lo scenario siciliano che offre vini freschi ma anche assaggi d’annata, si sta guadagnando uno spazio privilegiato nel mondo rosa.
La seconda ed ultima masterclass “Bollicine e Street Food” è stata affidata a Stefano Berzi e Mariagrazia Barbagallo, sotto l’egida dell’Associazione Italiana Sommelier.
Berzi, Miglior Sommelier d’Italia 2021 per AIS, e Barbagallo alla guida della delegazione catanese AIS, hanno formato un’insolita coppia dinamica e briosa come le bollicine raccontate.
Ottimo, anzi epico, lo street food firmato da Marco Timpanaro maestro di cibo da strada da Scirocco Lab alla pescheria di Catania.
Cinque millesimi tra mossi etnei e dal resto di Sicilia hanno trovato cinque finger tipici dell’asporto cittadino: dalla beccafico all’insalata di polipo, gusti moltiplicati dalle bollicine: vere esaltatrici di sapore.
I banchi d’assaggio
Distinte per provenienza, dal vulcano ai tre valli dell’isola, le referenze hanno colorato di rosa i banchi d’assaggio del SAL.
Non solo vino ma anche spazio agli appetizer di Valentina Rasà Cucina Manipura resident Chef, di Loredana Crisafi di Myda Scuola di Cucina, di Giovanna Musumeci e Ida Di Biaggio con il saporito progetto glacier aVISTA – Gusti Nomadi.
Per la prima volta presenti anche gli oli siciliani selezionati da APO Catania.
Tra fermi e mossi rosé c’è stato posto anche per gli spirits di Giovanni Torre del Circus Cocktail Bar che ha creato e dedicato al Drink Pink in Sicily un cocktail, tutto rosa ovviamente.